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OLTRE L’EMERGENZA: Ecco i numeri del boom della medicina digitale.

18 giugno 2020 | CompuGroup Medical Italia
OLTRE L’EMERGENZA: Ecco i numeri del boom della medicina digitale.

Milano, 18 Giugno 2020 - Più di 4mila professionisti attivatisi nel teleconsulto, quasi un terzo delle farmacie italiane attrezzatesi con un servizio di ricezione ricetta digitale, esperienze di successo di telemonitoraggio in Asl e ospedali: le cifre di CGM, leader mondiale della Medical Information Technology, sulla risposta digitale in Italia all’emergenza Covid-19. La posizione degli esperti, la disponibilità degli operatori, l’alto interesse dei pazienti. Il pregresso dell’indagine nazionale pre-Covid sulla cronicità, la domanda prioritaria di assistenza a distanza, per un cambio paradigmatico dell’attenzione al paziente.
 

Poter dialogare sempre col medico e il farmacista, accedere facilmente a un consulto o a un farmaco, monitorare adeguatamente la situazione del paziente a domicilio. La variabile di una comunicazione tempestiva e di un’attenzione personalizzata “subito”; “prima” che sia tardi, non solo è stata al cuore delle migliori pratiche internazionali di risposta al coronavirus, ma è inoltre caposaldo di un cambio paradigmatico agognato da tempo da tutti gli attori del sistema, nell’orizzonte di un’effettiva “sanità territoriale”.

CompuGroup Medical (CGM) divulga ora i numeri di un fenomeno quasi insussistente in Italia prima dell’emergenza. In poche settimane:

  • Oltre 4mila (più di 80mila a livello mondiale) medici, farmacisti, dentisti, psicologi e altri operatori hanno utilizzato una piattaforma di teleconsulto (“Clickdoc”), fornita gratuitamente durante l’emergenza per alimentare la relazione medico-paziente, salvaguardare la continuità assistenziale, con particolare riferimento alla cronicità
  • Oltre 5.300 farmacie hanno già aderito a ricettainfarmacia.it, sistema che, fornito anch’esso gratuitamente, permette al paziente l’invio della ricetta elettronica (NRE) direttamente alla sua farmacia, così da ridurre spostamenti e file e ricevere i medicinali anche a domicilio.
  • Sperimentazione positiva del telemonitoraggio (quali l’AUSL Piacenza, ospedale Luigi Sacco di Milano, ASL del Sud Tirolo), che permette di tenere sotto controllo le condizioni del paziente da casa. “Un ottimo ausilio, completo e di facile utilizzo ed avvio, che consentirà di ricevere e analizzare informazioni raccolte direttamente dal paziente”, commenta Giorgio Orsi, Direttore Ingegneria Clinica e Sistema Informativo dell’Ospedale Sacco.

 

“Il distanziamento sociale ha spinto all’utilizzo delle tecnologie digitali per abbattere le distanze e avvicinare le persone, ed è stato anche occasione per alleggerire alcune forme di burocrazia che rallentavano i processi”, nota Emanuele Mugnani, Country Manager CGM per l’Italia, e Senior Vice President del Pharmacy Information System Europe, riferendo tra l’altro di “farmacie che ricevono anche 400 ricette/settimana”, e ricordando l’imperativo di “assicurare il totale rispetto della privacy e della protezione dei dati” – tema fondamentale, a tutela di operatori sanitari e pazienti, su cui va professionalmente costruito il sistema evitando scorciatoie e “fai-da-te”.

“L’uso di strumenti digitali per sostenere un’efficace risposta della sanità pubblica è rilevante durante l’emergenza Covid-19 e lo sarà soprattutto in futuro”, hanno ricordato nei giorni scorsi in una nota congiunta l’European Public Health Alliance (EPHA) e l’European Public Health Association (EUPHA). “Il futuro per i pazienti cronici è adesso e gli strumenti ideali per affrontarlo sono la salute e le cure digitali”, dichiara l’angiologo Sergio Pillon, esperto della Digital Health presso l’EPHA e l’Istituto Superiore di Sanità, lanciando un appello “ai politici, i medici ed i pazienti a riconoscere il momento per concretizzare una sanità a distanza che sappia raggiungere i pazienti, in particolare i profili fragili e cronici”.

Concetti analoghi sono perorati, con particolare riferimento ai “pazienti ordinari, che hanno subito la sospensione delle attività ambulatoriali” nel recente “Instant Report Covid-19” dall’Altems, Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, che sottolinea tra l’altro, nell’esaminare l’insieme dei “modelli organizzativi di risposta al Covid-19”, l’altissimo livello espresso dai pazienti alle prestazioni di telemedicina.

E sono proprio i pazienti a ricordare il problema “di aver dovuto interrompere le cure a causa della pandemia”, e ad agognare “lo sviluppo di una rete di sostegno sanitaria, assistenziale, sociale”. Parola di Antonella Celano, presidente dell’Associazione nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare (Apmarr), che in un webinar sulla cronicità che ha coinvolto i vertici sanitari e parlamentari ha convenuto che “la telemedicina è uno strumento innovativo che potrebbe aiutarci a superare tutti questi bisogni insoddisfatti di salute e cura”.

 

IL PREGRESSO: L’INDAGINE NAZIONALE SULLA GESTIONE DELLA CRONICITÀ

 

Di particolare interesse è il “tagliando” sul “Piano Nazionale della Cronicità” effettuato da fablab, unità strategica di CGM e protagonista italiana dell’innovazione multicanale nella Sanità, subito prima – si noti - dell’emergenza-coronavirus, interloquendo e confrontando i dati raccolti presso circa 1500 stakeholders, equamente ripartiti tra medici, a farmacisti e pazienti.

Lo studio fa emergere parecchie criticità, dal nodo dell’aderenza terapeutica ai limiti di fiducia degli operatori sanitari, salvo sottolineare la posizione chiave del farmacista, emerso relativamente in linea con le valutazioni dei pazienti. “Questo conferma che il farmacista di comunità può collaborare con il medico curante nella gestione delle patologie croniche, ognuno per le sue competenze, senza invasioni di campo e mettendo al centro il paziente”, commenta Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), ricordando il “modello di farmacia di servizi avviato quest’anno”.

Ma a emergere è anche la domanda prioritaria da parte dei pazienti (e meno riconosciuta dagli altri attori del sistema sanitario), di servizi di teleconsulto, informazione e monitoraggio digitale, esigenza che supera perfino quella del “medico a casa”, e che chiama a un’effettiva sinergia tra medici, farmacisti e pazienti. “E' esattamente quel che chiediamo da anni, per una vera presa in carico, che resta senza risposta”, commenta Alessandro Cossu, portavoce della principale rete associativa italiana di pazienti, Cittadinanzattiva, che cita a esempio proprio l’ehealth. “Con la telemedicina - spiega - è tra l’altro possibile l'integrazione medico-infermieristica dell'assistenza a domicilio”.

 

Link suggeriti, fonti recenti:

 

Nel lockdown il boom della telemedicina. Da tempo agognata, specie dai pazienti [Servizio audio / radio intervista]

Il rapporto fablab sulla cronicità in Italia

Il comunicato EPHA-EUPHA sulla sanità digitale

Il rapporto Altems sulla risposta organizzativa al Covid-19 in Italia

Il webinar istituzionale Apmarr sulla “cronicità sospesa”

Il rapporto Federprivacy nel contesto dell’emergenza Covid

Le citate piattaforme CGM:

H&S Telemonitoring

Ricetta in Farmacia

CLICKDOC Teleconsulto