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Riforma Medicina Generale 2025: guida per i medici di base 

30 settembre 2025 | CompuGroup Medical Italia
Prevenzione cardiovascolare in farmacia con strumenti di telemedicina.
L’attenzione alle proposte per modificare il sistema di assistenza medica primaria in Italia è più alta che mai: la riforma è ancora in fase di bozza, ma ha visto il sostegno del Ministero della Salute e delle Regioni. Scopriamo quali sono le ultime novità a cui i medici di medicina generale devono prepararsi e quali strumenti li sosterranno efficacemente in questa transizione. 

La riforma 2025 della medicina di base rappresenta un passaggio decisivo per la professione dei Medici di Medicina Generale (MMG) in Italia. Non si tratta di un ritocco marginale al contratto: la bozza di legge ridisegna il ruolo dei medici di famiglia, puntando su un modello più strutturato, integrato e orientato alla prevenzione. 

L’obiettivo dichiarato dal Ministero della Salute è duplice: da un lato alleggerire gli ospedali dai codici bianchi, dall’altro migliorare la presa in carico di cronici e fragili attraverso la medicina territoriale.  

 

In cosa consiste la bozza di legge sulla riforma dei medici di base 2025 in Italia 

La bozza di riforma dei medici di base 2025 segna una svolta storica. Vediamo nel dettaglio le principali novità. 

Nuovo contratto e rapporto con il SSN 

Il tradizionale modello convenzionale viene superato: secondo le linee guida dell’ultima riforma sanitaria, il medico non sarà più solo libero professionista convenzionato, ma potrà essere dipendente del SSN o accreditato con forme riviste. Questo consente una gestione più chiara di orari, responsabilità e obiettivi clinici. 

Nuovo percorso di specializzazione universitaria 

Il vecchio corso regionale di formazione in medicina generale sarà sostituito da una specializzazione universitaria di pari dignità rispetto a quelle ospedaliere. Le borse di studio verranno riallineate, rendendo più attrattiva la professione per i giovani medici. 
 

Integrazione nelle Case di Comunità 

I MMG dovranno svolgere parte della loro attività nelle Case di Comunità, fulcro della medicina territoriale. Qui lavoreranno insieme a infermieri, specialisti e altri professionisti, con accesso a diagnostica rapida, strumenti per teleconsulto e cartelle cliniche integrate. 

Aumento del monte ore e continuità assistenziale 

La riforma introduce turni orari assegnati dalle Aziende sanitarie: oltre allo studio, i medici saranno impegnati in prestazioni orarie nelle Case di Comunità. Gli hub garantiranno presenza 24/7, mentre gli spoke 12 ore al giorno per sei giorni la settimana. La vecchia guardia medica viene sostituita da una continuità assistenziale h24, in collegamento con le centrali operative 116117 e 112. 

Focus su prevenzione e sanità pubblica 

La riforma dei medici di base valorizza attività di prevenzione e sanità pubblica: vaccinazioni, educazione sanitaria, medicina d’iniziativa con stratificazione della popolazione per bisogni e presa in carico attiva dei pazienti cronici. 

Riforma di medicina generale 2025: cosa comporta realmente per chi ha già uno studio 

Prima di tutto, è importante chiedersi: cosa significa concretamente la riforma per chi oggi gestisce già uno studio di medicina di famiglia? Non si tratta solo di recepire nuove regole, ma di rivedere il proprio modello organizzativo, dalla gestione dei pazienti al rapporto con il territorio: 

  • Nuovi obblighi e adattamenti richiesti: i medici dovranno bilanciare attività in studio e turni nelle Case di Comunità. Questo comporta una revisione dell’agenda, con maggiore attenzione alla pianificazione e al supporto amministrativo. 
  • Dalla gestione individuale alle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT): il modello solitario non sarà più sostenibile. Le aggregazioni di MMG diventano essenziali: condividere strumenti, pazienti complessi e agenda significa garantire continuità di cura e sostenibilità del carico di lavoro. 
  • Ripensare l’organizzazione quotidiana: le visite tradizionali si integreranno con controlli di routine delegati a infermieri, follow-up gestiti tramite telemedicina e campagne di prevenzione. 

Opportunità e criticità della prossima riforma dei medici di base

Ogni cambiamento porta con sé vantaggi e sfide. Analizziamoli. 

Le prospettive positive 

  • Maggiore supporto professionale: i MMG non saranno più soli. 
  • Attrattività per i giovani: specializzazione universitaria e borse di studio adeguate. 
  • Nuovi strumenti digitali: cartelle cliniche integrate, accesso ai database regionali, teleconsulto, nuove tecnologie basati sull’IA. A tal proposito, un recente sondaggio mostra un aumento significativo dei MMG favorevoli all’uso della IA: il 74% contro il 56% registrati nella primavera 2024

Le complessità del passaggio 

  • Rischio di sovraccarico: più ore, nuove responsabilità e meno autonomia. 
  • Gestione burocratica: più procedure e rendicontazioni. 
  • Adeguamento tecnologico: costi iniziali per aggiornare software, firma digitale e sicurezza informatica. 

Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e agenda condivisa: il nuovo modello organizzativo della Sanità locale 

Uno dei pilastri della riforma è la collaborazione. L’isolamento professionale lascia spazio alle aggregazioni di MMG, con un modello di lavoro basato su reti territoriali e strumenti comuni. Comprendere come funzionerà questo sistema è essenziale per prepararsi. 

Lavorare in rete: cosa significa? 

Entrare in una rete significa non solo condividere spazi, ma anche responsabilità cliniche. Il paziente diventa del team, non solo del singolo medico. Un paziente cronico potrà essere seguito da più figure in sinergia, ridurrà le duplicazioni e garantirà continuità assistenziale. 

Esempi pratici di collaborazione territoriale con la riforma 

  • 5 MMG che si alternano nei turni delle Case di Comunità, condividendo lo stesso bacino di pazienti. 
  • Agenda unica per vaccinazioni, screening e visite di follow-up. 
  • Infermieri di comunità che monitorano i cronici e aggiornano le cartelle cliniche in tempo reale. 

Software gestionali per studi e reti di MMG: gli strumenti che possono supportare la transizione 

Nel nuovo contesto definito dalla riforma di medicina generale 2025, il software gestionale non è più un semplice supporto, ma un pilastro dell’organizzazione clinica e amministrativa. Questi strumenti permettono di integrare cartelle cliniche elettroniche, prescrizioni digitali, referti e agenda in un unico ecosistema, riducendo i tempi di lavoro e aumentando l’efficienza. 

Per i medici di medicina generale, adottare soluzioni digitali significa poter gestire al meglio la mole crescente di pazienti cronici, adempiere rapidamente agli obblighi normativi (come ricetta elettronica e certificati INPS) e lavorare in rete con colleghi e strutture sanitarie.  

L’universo delle soluzioni CGM per medici di base 

In questo scenario si inserisce l’offerta di CGM Italia Group con un approccio chiaro: semplificare il lavoro quotidiano dei medici, consentendo loro di risparmiare tempo e concentrarsi di più sulla relazione con i pazienti. 

Tra le principali soluzioni troviamo: 

  • CGM STUDIO: il primo software cloud interamente progettato sulle esigenze dei MMG. 
  • PROFIM: un gestionale completo per ambulatorio e mobilità, sempre aggiornato. 
  • INFANTIA: la cartella clinica più diffusa in Italia tra i pediatri, semplice e sempre supportata. 
  • FPF: un gestionale intuitivo ed essenziale, pensato per chi desidera immediatezza e flussi di lavoro lineari. Un’unica schermata per prescrivere farmaci dal prontuario o dalle terapie abituali, consultare dati clinici e avere sempre sott’occhio le informazioni essenziali del paziente. 

Queste soluzioni si integrano con i sistemi regionali e nazionali, sono costantemente aggiornate alle normative e consentono ai medici di affrontare senza stress i cambiamenti portati dalla riforma dei medici di base

Come prepararsi alla riforma dei medici di base: checklist operativa 

Sapere cosa cambia non basta: serve un approccio pratico. Per affrontare con serenità questa trasformazione, i medici di base possono seguire una checklist operativa che li guidi passo dopo passo nell’adattamento. 

  • Analizzare la propria situazione attuale: mappare le attività, il numero di cronici, il tempo dedicato alla burocrazia, gli strumenti digitali già adottati. 
  • Valutare l’ingresso in aggregazioni territoriali: confrontarsi con colleghi e ASL per individuare opportunità di aggregazioni di MMG e di reti territoriali. 
  • Investire in strumenti digitali e formazione: aggiornarsi sui migliori software gestionali per medici di base, firma digitale e telemedicina. Formare anche il personale di studio. 
  • Creare una rete di supporto professionale: stabilire collaborazioni con infermieri, specialisti e associazioni di categoria per affrontare la transizione insieme. 

Il futuro della medicina di famiglia in Italia post-riforma 

La riforma della medicina generale 2025 non è un semplice adeguamento normativo, ma un cambio di paradigma. Il medico di famiglia diventa parte di un sistema integrato, protagonista nella prevenzione e nella gestione della cronicità. 

Se affrontata con lungimiranza, la transizione può trasformare criticità in opportunità, rendendo la medicina di famiglia più moderna, più collaborativa e più vicina alle esigenze dei cittadini. 

Ora è il momento di investire in strumenti digitali, costruire reti di colleghi e riorganizzare il proprio lavoro quotidiano. La medicina di famiglia cambia volto, e chi saprà adattarsi sarà protagonista del nuovo Servizio Sanitario Nazionale.