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Dalla minaccia globale al rischio locale: la cybersecurity nella filiera farmaceutica

Attacco informatico nel settore sanitario
Nel 2024, il settore sanitario si è confermato uno dei bersagli preferiti dagli hacker. La digitalizzazione dei processi clinici e gestionali ha sì portato efficienza, ma ha anche aperto varchi pericolosi nella sicurezza dei sistemi. Ospedali, studi medici, farmacie, grossisti: nessun anello della filiera è al sicuro.
Tra gli ultimi episodi più significativi, spicca l’attacco informatico a Alliance Healthcare Italia, che ha messo temporaneamente in ginocchio la logistica del farmaco e generato forti preoccupazioni tra farmacisti e operatori sanitari.
 

Un problema sistemico, non più episodico

Secondo la Relazione annuale 2023 dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), sono stati registrati 1.411 attacchi informatici, con un aumento del 29% rispetto all’anno precedente. Un dato allarmante, che testimonia come le strutture sanitarie siano percepite dagli hacker come obiettivi vulnerabili e redditizi: gestiscono dati sensibili, operano 24/7 e spesso hanno sistemi obsoleti o poco integrati. 

Le conseguenze non si limitano alla violazione della privacy. In un contesto come quello della distribuzione farmaceutica, un attacco informatico può: 

  • Interrompere la catena di fornitura 
  • Ritardare la consegna di farmaci essenziali 
  • Ostacolare la gestione delle emergenze 

 

Una minaccia sempre più vicina: attacchi mirati alla sanità e alla distribuzione 

Negli ultimi mesi, diversi attacchi informatici hanno colpito la filiera sanitaria e farmaceutica italiana: dai grossisti del farmaco alle farmacie territoriali, fino alle strutture sanitarie pubbliche e private. Tra i casi più noti si segnalano quelli a Alliance Healthcare, DM Barone, e Farmacisti Più, che hanno provocato disagi diffusi nella logistica, ritardi nelle consegne e interruzioni nei servizi digitali. 

Ma non sono solo questi a preoccupare: molti altri episodi, meno noti alla cronaca, hanno coinvolto farmacie indipendenti, piccoli distributori e attività del settore medico, causando blocchi operativi, perdita temporanea di dati e una forte pressione psicologica sugli operatori. 

Questi attacchi, anche se diversi tra loro, hanno un denominatore comune: mettono in evidenza quanto il sistema sanitario sia fragile sotto il profilo della cybersecurity, e quanto urgente sia un cambio di passo verso una maggiore protezione digitale. 
 

Ransomware: la minaccia invisibile che può fermare la sanità 

In uno scenario già complesso, il ransomware rappresenta oggi una delle minacce informatiche più gravi e diffuse per il settore sanitario e farmaceutico. Questo tipo di malware, spesso camuffato da software legittimo, cripta i dati sensibili e ne blocca l’accesso, richiedendo un riscatto elevato per la loro restituzione

La sua pericolosità non si limita al singolo sistema: un attacco ransomware può paralizzare intere strutture, fermare la catena di fornitura e compromettere la gestione di attività cruciali. L’impossibilità di accedere a dati vitali può ritardare la consegna dei farmaci, rallentare i soccorsi nelle emergenze e, nei casi più gravi, mettere a rischio la vita dei pazienti

Ma l’impatto non è solo operativo: la perdita o la diffusione non autorizzata di dati sanitari può causare danni reputazionali profondi e violare gravemente la privacy dei pazienti, esponendo le organizzazioni a conseguenze legali e crisi di fiducia

Di fronte alla proliferazione di questo tipo di minaccia, è urgente un cambio di rotta: investire in tecnologie avanzate, potenziare i sistemi di backup, attivare strategie di difesa attiva e, soprattutto, formare in modo continuo il personale per riconoscere ed evitare comportamenti a rischio. 

Solo così sarà possibile ridurre l’impatto e la frequenza di questi attacchi devastanti e garantire la continuità e la sicurezza dell’intero ecosistema sanitario. 

 

Violazioni dei dati: quando un attacco informatico diventa anche un problema legale 

Oltre alle conseguenze operative e reputazionali, un attacco informatico può configurarsi come un vero e proprio data breach, con implicazioni rilevanti sul piano legale. Nel settore sanitario, dove si trattano dati altamente sensibili, le violazioni possono comportare pesanti sanzioni da parte del Garante per la Protezione dei Dati Personali. 

Secondo il Regolamento GDPR, le sanzioni possono arrivare fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato annuo mondiale dell’organizzazione, a seconda della gravità dell’infrazione. A ciò si aggiungono possibili contenziosi civili e la perdita della fiducia da parte dei pazienti, partner e istituzioni. 
Prevenire non è più solo una questione di sicurezza, ma anche di compliance e responsabilità professionale. 
 

Difendersi è possibile: l’importanza di una strategia integrata 

Di fronte a questi scenari, è urgente che gli attori del comparto – dalle istituzioni sanitarie ai fornitori, fino alle farmacie – adottino strategie di sicurezza informatica solide e proattive. Alcune azioni fondamentali: 

  • Audit di sicurezza periodici
  • Adozione di soluzioni cloud sicure e certificate
  • Formazione costante del personale
  • Procedure di backup e disaster recovery
  • Sistemi di monitoraggio in tempo reale

In qualità di esperti in digital health e sicurezza dei dati in ambito medico, noi di CGM riteniamo fondamentale promuovere una cultura della prevenzione digitale, al pari di quella clinica. 
Come conferma anche Alessandro Avezza, AVP Business Area & Country Manager, CGM Italia, «Attacchi come questi vanno intesi anche come un segnale di attenzione, un invito a non prendere sotto gamba il tema della cybersicurezza. Nella filiera farmaceutica, non tutte le aziende hanno maturato la necessaria sensibilità». 

 

Un ecosistema più sicuro parte dalla consapevolezza 

La protezione della salute oggi passa anche dalla protezione dei dati. Ignorare i rischi significa esporsi a danni reputazionali, economici e operativi. Non è più tempo di interventi tampone: servono infrastrutture, competenze e alleanze per costruire una filiera sanitaria resiliente e sicura