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Privacy e sicurezza informatica in Sanità sono diritti fondamentali. 

28 aprile 2022 | CompuGroup Medical Italia
Privacy e sicurezza informatica in Sanità sono diritti fondamentali

È necessario sviluppare efficaci sistemi di protezione sui dati sensibili dei pazienti che per gli hacker spesso valgono più di quelli economico-finanziari.

 

Le cronache dimostrano l'altra faccia della medaglia delle reti digitali: è vero che semplificano il lavoro e le relazioni interpersonali superando le distanze, ma sono sempre più vulnerabili e attaccabili. E anche la guerra in Ucraina ci conferma come la sicurezza cibernetica rappresenti una nuova dimensione della strategia geopolitica e militare.

 

Strutture sanitarie a rischio

La crisi internazionale in atto preoccupa anche l’Italia visto che, a protezione delle reti del Consiglio dei ministri, dei ministeri della Giustizia e dell'Interno e dei Carabinieri, sarebbe installato un antivirus ideato da un consulente del ministero della Difesa della Federazione Russa. E sempre dalla Russia sarebbe partito l'attacco hacker che è riuscito a penetrare nel sistema informatico della Regione Lazio nell’agosto 2021, sul quale poggiava la campagna di vaccinazione contro il Covid-19.

Come si può dedurre, il rischio di attacchi a singoli studi medici, ambulatori, centri diagnostici e strutture sanitarie che ogni giorno gestiscono i dati personali e sensibili dei pazienti non è quindi così remoto.

 

Attacchi hacker e costi per il settore sanitario

La finalità principale dei cyber attacchi al settore sanitario privato è legata principalmente a richieste di riscatto in cripto-valute.

Stando alla ricerca svolta da Accenture dal titolo “The state of cybersecurity resilience 2021” nel corso dello scorso anno si sono verificati in media 270 attacchi per azienda, il 31% in più rispetto all'anno precedente.

Secondo lo studio del Ponemon Institute dal titolo “Cost of a Data Breach Report 2021”, le violazioni dei dati costano alle aziende intervistate, circa 500 in tutto in mondo fra maggio 2020 e marzo 2021, 4,24 milioni di dollari per incidente. Si tratta del costo più alto nei 17 anni di storia del rapporto. Gli importi sono stati calcolati considerando anche i danni indiretti sia conseguenza del blocco o del rallentamento dell'attività e che in termini di reputazione.

La sanità, rivela lo studio, è il settore in cui sono aumentati i costi delle violazioni: 9,23 milioni di dollari per incidente, più 2 milioni rispetto all'anno precedente. Dopo il settore sanitario, c'è quello finanziario con 5,72 milioni di dollari, segue quello farmaceutico con 5,04 milioni di dollari.

Non si tratta affatto quindi di un pericolo remoto e imprevedibile: è quindi altamente consigliato, in questo momento storico più che in altri, dotarsi di adeguati sistemi informatici hardware (PC affidabili e performanti) e software (sistemi operativi in ordine e aggiornati, antivirus professionali, sistemi di backup, etc.) per essere sempre al sicuro e preservare il proprio lavoro e tutti i dati sensibili dei pazienti.

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